Il Teatro

Il Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste due secoli di storia, musica e arte

Il Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, nato con il nome di Teatro Nuovo, è fra i più antichi teatri lirici del mondo e dal giorno della sua inaugurazione, il 21 aprile 1801, vanta una ininterrotta attività.

Fu costruito, su proposta di Giovanni Matteo Tommasini, tra il 1798 e il 1801 dagli architetti Giannantonio Selva (lo stesso del Teatro La Fenice di Venezia) e Matteo Pertsch, su un’area libera prospiciente il mare, situata tra il baricentro commerciale ed economico, il nuovo Borgo Teresiano sorto nel corso del ‘700, e la Piazza Grande, cuore del potere politico.

La struttura dell’edificio riprende quella del “Teatro della Scala” di Milano edificato dall’architetto Giuseppe Piermarini. La facciata presenta un monumentale porticato centrale, con arcate a tutto sesto,  sovrastato da una fascia composta da lesene e semicolonne di ordine ionico gigante alternate a finestre. Il gruppo scultoreo posto sulla sommità dell’edificio rappresenta Apollo affiancato dall’Arte Lirica e dall’Arte Tragica, mentre le due statue poste ai lati estremi del basamento rappresentano Marte, a destra, e Plutone con il cane Cerbero, a sinistra. La facciata posteriore, verso il mare, realizzata nel 1882-84 da Eugenio Geiringer riprendendo gli stilemi di quella principale, è stata sopra elevata nell’ultimo restauro dell’edifico conclusosi nel 1997.

Il Teatro, nominato Teatro Nuovo e inaugurato il 21 aprile 1801 con le opere Ginevra di Scozia di Simone Mayr e Annibale in Capua di Antonio Salieri, è stato il simbolo dell’identità culturale italiana della città, diffondendo la conoscenza della cultura musicale italiana anche nei contigui territori di tradizione tedesca e slava; nel contempo è stato anche interprete del cosmopolitismo di Trieste, portando alla conoscenza del pubblico cittadino le opere dei compositori mitteleuropei. La sua attività fu intensissima fin dall’inizio: tutti i melodrammi, balli, drammi, commedie che ottenevano successo sulle scene italiane ed europee trovavano pronta accoglienza nel Teatro triestino affollato da un pubblico di appassionati e di intenditori. Rossini fu dato per la prima volta a Trieste con L’Italiana in Algeri (1816), Donizetti con L’Ajo nell’imbarazzo (1826) e Bellini con Il Pirata (1831). La prima opera di Verdi fu il Nabucco (11 gennaio 1843), cui seguirono tutte le altre, quasi sempre a poca distanza dalla prima assoluta; due opere, anzi furono appositamente composte da Verdi per il Teatro triestino: Il Corsaro che debuttò il 25 ottobre 1848 e Stiffelio, la cui prima messa in scena (16 novembre 1850) il Maestro Giuseppe Verdi curò e concertò personalmente avendo come interprete Giuseppina Strepponi.

Lavori di abbellimento e di restauro sono stati effettuati a più riprese nel 1819, 1834, 1848, 1881/84, allorché la capienza della sala venne portata dagli originari 1400 a 2000 posti; nel 1889 l’illuminazione a gas fu sostituita da quella elettrica. In tempi più recenti gli interventi di maggiore consistenza sono stati attuati nel 1950 e, ancora più recentemente, un’opera di radicale restauro, di consolidamento strutturale e di adeguamento alle vigenti normative tecniche e di sicurezza è stata attuata tra il 1992 e il 1997.

Il Teatro ha cambiato nome varie volte: nel 1821 fu chiamato Teatro Grande; nel 1861, dopo la sua acquisizione da parte della Municipalità, divenne Teatro Comunale e, il 27 gennaio 1901, venne dedicato a Giuseppe Verdi, poche ore dopo la morte del grande compositore, in assoluto il primo fra i teatri nel mondo a portare questo nome.

La Sala principale che oggi ha una capienza di 1200 posti è un gioiello storico: infatti è fra le poche a conservare strutture e decorazioni originali del 1801. La seconda sala più piccola e per questa detta “Ridotto” – capienza fino a 220 posti -, è stata magistralmente restaurata nel 2004 e si presenta come una magnifica e ricca sala da concerto prediletta, per la sua bellezza, negli eventi istituzionali e culturali più prestigiosi della città. È dedicata al celebre direttore d’orchestra di origine triestina, Victor de Sabata.

Nei suoi oltre due secoli di storia, il Teatro Verdi di Trieste è stato sempre l’epicentro della vita civile e culturale della città, condividendone tutte le sue straordinarie vicende storiche,  l’occupazione napoleonica e l’appartenenza all’Impero francese, la successiva restaurazione asburgica e la grande floridezza commerciale ed economica dell’emporio mitteleuropeo ottocentesco, l’annessione all’Italia al termine della Prima Guerra Mondiale, le occupazioni tedesca, jugoslava, anglo-americana a seguito degli eventi della seconda guerra mondiale e il ricongiungimento nel 1954 con l’Italia. Il Teatro di proprietà del Comune di Trieste è affidato oggi alla Fondazione Teatro Verdi costituita per legge nel 1996 che ha raccolto l’eredità morale ed artistica di due secoli di vita musicale e culturale.

La Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste è dotata di proprie compagini orchestrale e corale stabili, di laboratori di scenografia e sartoria; svolge un’intensa attività teatrale e musicale nell’arco di tutto l’anno, strutturata in una stagione Lirica e di Balletto, una ricca stagione di concerti sinfonici, spettacoli per le scuole, concerti da camera, spettacoli di operetta nell’ambito dello storico Festival Internazionale dell’Operetta che nella seconda metà del ‘900 ebbe un successo di pubblico e critica straordinario. Esibisce costantemente la propria orchestra e coro e propri spettacoli in tutti i teatri della Regione Friuli Venezia Giulia. Da sempre i cartelloni del Teatro Verdi ospitano i più celebri artisti di fama internazionale. Ricordiamo, fra i contemporanei, i direttori d’orchestra  Herbert von Karajan, Claudio Abbado, Paul van Kempen, Thomas Schippers, Mario Rossi, Carlo Maria Giulini, Laslo Somogyi, Leonard Bernstein, Sergiu Celibidache, Gianandrea Gavazzeni, Gary Bertini, Nello Santi, Gianluigi Gelmetti, Riccardo Muti, Daniel Oren, Gustav Kuhn, Stefan Anton Reck, Pinchas Steinberg, Bruno Campanella, Donato Renzetti, Oleg Caetani; fra i cantanti Beniamino Gigli, Lina Cavalieri, Rosina Storchio, Gilda Della Rizza, Toti Dal Monte, Cesare Siepi, Aureliano Pertile, Magda Oliviero, Renata Tebaldi, Maria Callas, Franco Corelli, Carlo Cossutta, Piero Cappuccilli, José Carreras, Daniela Dessì, Katia Ricciarelli, Raina Kabaivanska, Marcelo Alvarez, Daniela Barcellona, Ildebrando D’Arcangelo, Juan Diego Florez, Jose Cura, Ferruccio Furlanetto, Renato Bruson, Fiorenza Cedolions, Juan Pons, Leo Nucci.

Ha compiuto varie importanti tournée nazionali ed internazionali a partire delle sue storiche partecipazioni al Festival dei Due Mondi di Spoleto e poi, per citare solo alcune città, Wiesbaden, Parigi, Lubiana, Zagabria, Budapest, Sarajevo, Giappone (Tokyo, Osaka, Kitakyushu e nel 2019 una lunga tournée in 14 grandi città con La traviata di Giuseppe Verdi), Cipro (Festival di Pafos), Corea del Sud (Seoul e Yeosu) e Oman (Muscat). Nel 2016 ha inaugurato la Dubai Opera con il concerto d’apertura eseguito dal tenore Placido Domingo e con le opere liriche Les pêcheurs de perles e Il barbiere di Siviglia, due produzioni realizzate dalla Fondazione stessa.

Torna su