In ricordo di Julian Kovatchev

Il Teatro Verdi di Trieste, le sue maestranze artistiche, gli uffici tutti e la sua dirigenza si uniscono al cordoglio della comunità musicale internazionale nell’ultimo saluto al valentissimo violinista e direttore d’orchestra bulgaro-tedesco Julian Kovatchev nel giorno della sua scomparsa.

Enfant prodige del violino con studi al Mozarteum di Salisburgo, borsa di studio della Karajan-Stiftung, allievo di Herbert von Karajan per la direzione d’orchestra con cui vinse nel 1984 l’ultima edizione del concorso fondato dal celebre direttore, già l’anno seguente fece il suo debutto sul podio in Italia proprio al Verdi di Trieste con Jenufa di Janàcek, aprendo così una brillantissima carriera che lo ha portato a dirigere nei principali teatri del mondo, come La Scala, San Carlo, Opera di Roma, Fenice fra i tanti, ma mantenendo sempre con la città giuliana ed il suo teatro un rapporto privilegiato di continuità ed amicizia. Con undici titoli d’opera diretti a Trieste, di cui l’ultimo nel 2011 è stato Lucia di Lammermoor, e un ampio spettro di repertorio che ha spaziato dal raro oratorio drammatico novecentesco Giovanna d’Arco al Rogo di Honegger al Barbiere di Siviglia, dalla Sposa Venduta di Smetana o la Carriera di un Libertino di Stravinskij fino a titoli più vulgati come Carmen o Norma, Kovatchev è stato di certo uno dei protagonisti della vivacità, curiosità e passione musicale e culturale del Verdi a cavallo tra il Novecento e la prima decade del nuovo millennio. Un ricordo affettuoso che oggi sarà di stimolo a tutta la famiglia del Verdi, dai dipendenti al pubblico, per proseguire in quel solco virtuoso.