Stagione Sinfonica 2018
I concerti

Nikša Bareza
21, 22 Settembre 2018
Violino Kirill Troussov
Musiche di
Pëtr Il’ič Čajkovskij, Maurice Ravel
Spettacolo terminato

Paolo Longo
28, 29 Settembre 2018
Clarinetto Alessandro Carbonare
Musiche di
Jacques Ibert, Paolo Longo, Ralph Vaughan Williams, Claude Debussy
Spettacolo terminato

Lera Auerbach
05, 06 Ottobre 2018
Musiche di
Lera Auerbach, Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Joseph Haydn
Spettacolo terminato
Dettaglio stagione
UN TRIBUTO ALLA STILE CLASSICO: MOTIVO D’ISPIRAZIONE DELLA STAGIONE SINFONICA
Paolo Rodda, Direttore artistico della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, illustra la rassegna
“Il Concerto in RE minore è diventato, da opera d’arte, quasi un mito: quando lo si ascolta, come quando si ascolta la Quinta Sinfonia, è difficile a volte dire se si stia ascoltando l’opera o non piuttosto la sua reputazione, l’immagine collettiva dell’opera.”
Così scrive Charles Rosen nel suo volume LO STILE CLASSICO Haydn Mozart e Beethoven riferendosi al Concerto K. 466 di Mozart, il concerto che suonava Beethoven, che scrisse anche le cadenze, il primo scritto da Mozart in minore. Anche la Quinta Sinfonia di Beethoven è scritta in minore, così come la Sinfonia n. 49 La passione di Haydn e, ancora di Mozart, la Sinfonia n. 40 K. 550, ciò che conferisce a queste opere un senso particolarmente drammatico, se non tragico, che nel caso di Haydn non sarà più presente nelle composizioni del periodo successivo. La significativa presenza di opere di Haydn, Mozart e Beethoven nei concerti sinfonici della stagione 2018/19 è sicuramente un tributo allo stile classico, impreziosito dagli omaggi a Mozart di Lera Auerbach e di Čajkovskij. Lera Auerbach, nella triplice veste di direttore, solista e compositore, rende ancora più significativa la ormai “tradizionale” presenza di un direttore donna sul palcoscenico del Verdi.
Anche quest’anno sarà eseguita una nuova commissione della Fondazione, affidata in questo caso a Paolo Longo che dirigerà un terzo appuntamento prevalentemente dedicato a musiche del ‘900 francese, Symphonie marine di Jacques Ibert e, nella seconda parte, celebrativa di Debussy, Première Rhapsodie per clarinetto e orchestra e La mer, composizioni assenti da moltissimi anni a Trieste. Il novecento francese è presente anche nel secondo programma: Daphnis et Chloé viene eseguito nella stesura originale per balletto, “Symphonie Choréographique” in tre quadri, con la presenza del coro come voluta da Ravel. Il Concerto per violino e orchestra e la Mozartiana di Čajkovskij (che amava Mozart più di ogni altro compositore) ci avvicinano all’appuntamento con il capolavoro del maestro russo, il balletto La Bella Addormentata di Čajkovskij, programmato a dicembre in Stagione lirica.
La rassegna sinfonica si chiude con le musiche di Respighi, Vetrate di chiesa e, omaggio a Rossini nel centocinquantesimo, Rossiniana, ricordando che lo stile classico sicuramente deve qualcosa all’opera buffa italiana della seconda metà del ‘700 e che Rossini è il più “mozartiano” di tutti i compositori italiani.