Gianni Schicchi
L'opera
Opera in un atto su libretto di Giovacchino Forzano
Musica di Giacomo Puccini
Ed. musicali: Casa Ricordi S.r.l.
Maestro Concertatore e Direttore Gianluca Martinenghi
Regia Carlo Antonio De Lucia
Allestimento della Kitakyūshū City Opera in collaborazione con la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Orchestra e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Personaggi e interpreti
Gianni Schicchi Giovanni Guarino
Lauretta Rinako Hara
Zita detta La Vecchia Federica Carnevale
Rinuccio Federico Buttazzo
Gherardo Nicola Vocaturo
Nella Viktoria Kholod
Gherardino Elisabetta Vegliach
Betto di Signa Luca Galli
Simone Fulvio Valenti
Marco Marco Innamorati
La Ciesca Margherita Pugliese
Maestro Spinelloccio Roberto Gentili
Ser Amantio di Nicolao Fumiyuki Kato
Pinellino Giovanni Palumbo
Guccio Roberto Gentili
BIGLIETTI
Biglietto intero: 7 euro
Ridotto under 18: 5 euro
Informazioni e prenotazioni per le scuole
promozione@teatroverdi-trieste.com
tel. 040 6722210
Durata dello spettacolo
53 minuti
La trama
Buoso Donati, vecchio possidente, è appena spirato e i suoi numerosi parenti, disposti attorno al letto dov’egli giace, manifestano un dolore che son ben lontani dal provare: aspettano l’eredità del congiunto e ciascuno spera in un lascito in proprio favore. Allarmati da voci secondo le quali il vecchio avrebbe lasciato tutto ad un monastero, si pongono immediatamente alla ricerca del testamento. Trovatolo, hanno l’amara sorpresa di constatare come le voci corrispondano alla realtà. Mentre tutti si disperano Rinuccio manda a chiamare l’astuto Gianni Schicchi. Il giovane spera di diventare ricco con l’eredità dello zio e così di poter sposare Lauretta, figlia di Schicchi. Questi architetta subito un diabolico piano per cambiare il testamento: nessuno in città sa ancora della fine del Donati, Schicchi si travestirà da Buoso e detterà un falso testamento al notaio. Avverte però i parenti che un’atroce pena li aspetta se la truffa verrà scoperta: il taglio di una mano e l’esilio. Ma l’avida gente non si lascia sconcertare: tutti tentano di prendere accordi con Gianni con promesse di lauti compensi e lui dà ad ognuno le migliori speranze. Giunge il notaio e il falso Buoso detta le sue ultime volontà: destina ai parenti vari beni ma i possedimenti migliori li destina al “suo amico Gianni Schicchi”, vale a dire a se stesso. Usciti notaio e testimoni la furia dei parenti esplode: insultano Schicchi ma nulla possono fare. Così lasciano la casa cercando di portar via più roba possibile. Lauretta, ormai ricca, potrà unirsi al suo Rinuccio; e questa è per Schicchi la gioia più grande.