Informazioni

Italiano con sopratitoli in italiano e inglese

Opera in quattro atti su libretto di Temistocle Solera
Musica di Giuseppe Verdi

La produzione

Maestro concertatore e direttore Giampaolo Bisanti
Regia, scene, costumi e luci Stefano Poda
Ripresa da Paolo Giani Cei
Maestro del coro Alberto Macrì
Allestimento della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”
in coproduzione con i Teatri di Padova e Bassano del Grappa
Orchestra e coro della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Personaggi e interpreti

Nabucco Devid Cecconi 29/I - 1,6,8/II
Nabucco Sergio Bologna 31/I - 7/II
Ismaele Mikheil Sheshaberidze
Zaccaria Ernesto Morillo 29,31/I - 6,8/II
Zaccaria Michail Ryssov 1,7/II
Abigaille Dimitra Theodossiou 29,31/I - 6,8/II
Abigaille Tiziana Caruso 1,7/II
Fenena Marina Comparato
Il gran sacerdote di Belo Pietro Toscano
Abdallo Alessandro D’Acrissa
Anna Lucia Casbarra 29/1, - 6,8/2
Anna Sharon Pierfederici 31/1,e 1,7/2

Altre info

Originariamente era Nabucodonosor, nella partitura autografa di Verdi e nella prima edizione a stampa, ma lo stesso Verdi usò sempre in seguito il titolo abbreviato,Nabucco, per la sua terza opera nonché primo dei numerosi trionfi che segnarono la sua lunga carriera. L’impresario della Scala, Bartolomeo Merelli, nel periodo successivo alla composizione di Oberto, conte di San Bonifaci , offrì a Verdi un contratto per tre opere da scrivere in otto mesi, tra cui un’opera buffa, Un giorno di regno, che cadde clamorosamente alla prima esecuzione; Merelli non diede peso a questo evento e confermò comunque la sua fiducia in Verdi, offrendogli di musicare un libretto –Nabucodonosor appunto – che era stato rifiutato dal giovane compositore prussianoOtto Nicolai.

Prima fonte del libretto di Temistocle Solera è naturalmente la Bibbia, letta nella traduzione di Giovanni Deodati, come testimoniano le citazioni apposte a capo delle varie sezioni del libretto. I riferimenti alla Bibbia riguardano in particolare il regno di Giuda e la sua invasione da parte del re babilonese Nabucodonosor nel 587-586 a.C., quando fu saccheggiato il tempio di Gerusalemme, cui seguì la deportazione dei vinti in Babilonia, dove circa mezzo secolo dopo furono liberati; nel racconto biblico non figurano però néIsmaele – nipote di Sedecia re di Gerusalemme – né Abigaille, e neppure Fenena. Altre fonti più vicine al libretto di Solera sono il dramma francese Nabuchodonosor diAuguste Anicet-Bourgeois e Francis Cornu, rappresentato nel 1836 al Théâtre de l’Ambigu-Comique di Parigi, tradotto dopo circa due anni in italiano, e Il ballo storicoNabuccodonosor di Antonio Cortesi, rappresentato alla Scala il 27 ottobre 1836. Frutto della fantasia di Solera è invece l’amore non corrisposto di Abigaille per Ismaele, che non trova riscontro in alcuna delle fonti citate.

L’opera andò in scena il 9 marzo 1842 con un successo tale da venire ripresa settantacinque volte solo alla Scala entro la fine dell’anno.